vice Presidente
Nicola De Luca
Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali

Università degli studi di Napoli

nideluca@unina.it

Nicola De Luca ha iniziato la sua attività di ricerca nel 1980 presso il Laboratorio di Patologia Speciale Medica  dell’Università degli Studi Federico II di Napoli diretta dal Prof. Mario Condorelli, ed è stara rivolta allo studio dei meccanismi che regolano l’omeostasi volemica e le resistenze vascolari periferiche in ordine alla fisiopatologia ed alla clinica dell’ipertensione arteriosa, alcuni studi, utilizzando le tecniche d’imaging cardiaco, hanno per primi documentato il ruolo del sistema adrenergico e delle sue componenti nello sviluppo dell’ipertrofia cardiaca nei soggetti normali e con predisposizione familiare alla malattia ipertensiva.

Nel 1984 si è recato presso l’Hopital Broussais di Parigi (F), sotto la supervisione del Prof. Michel Safar, occupandosi delle alterazioni funzionali vascolari nell’uomo. I suoi studi hanno documentato per la prima volta nell’uomo, con metodiche non invasive e utilizzando gli ultrasuoni la correlazione, nella fase pre-clinica della malattia ipertensiva, fra alterazioni funzionali e strutturali cardiache e vascolari.

Rientrato in Italia ed alla Scuola del prof. Bruno Trimarco ha approfondito il contributo della responsività barocettoriale e della sensibilità beta-recettoriale ed, alcuni studi sono stati dedicati anche alla valutazione ed al significato fisiopatologico del fattore atriale natriuretico nella regolazione del tono vascolare periferico ed al suo valore prognostico e clinico nella insufficienza cardiaca. E’ stato approfondito il ruolo di alcuni polimorfismi genetici sul danno cardio-vascolare in fase pre-clinica.

Recentemente, con la realizzazione di un net-work regionale, i suoi studi hanno valutato l’impatto di nuovi modelli organizzativi sul follow-up del paziente ad alto rischio cardiovascolare nelle patologie cronico-degenerative. In particolare, con l’utilizzo di nuove applicazioni di Innovation and Comunication Technology e con  soluzioni di telemedicina, unitamente allo sviluppo di tecniche innovative per lo studio della funzione cardiaca e vascolare, questi studi hanno dimostrato che tali tecnologie rappresentano il presupposto delle attività delle professioni sanitarie nella medicina moderna ed in particolare nelle scienze cardiovascolari, e che vi sia una necessità indifferibile che queste attività diventino  sempre più “strutturali” in una moderna équipe medica diagnostico-terapeutica.

E’ stato coordinatore della Sezione Regionale Campana della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e successivamente (2012-2015) componente del Consiglio Direttivo.